Carnevale
4 La Sfinge e l’Enigma
Edipo e la Sfinge
Ed era
ancora nel periodo di Carnevale
che venivano proposti indovinelli ed enigmi.
Gli indovinellie gli
indecifrabili enigmi
sono anch’essi delle verità
che hanno
indossato la maschera.
Indovinelli
ed enigmi sono formulazioni logiche
portatrici di una doppia verità: la prima,
visibile
(il più
delle volte oscena) con cui si vestiva il concetto.
Ed era la
maschera indossata dal concetto
che aveva lo scopo di portare l’ascoltatore
fuori strada.
La seconda
verità era quella che
l’indovinello custodiva gelosamente, o nascondeva. [1]
Maschere, anche queste, indossate
dall’indovinello e dagli enigmi, che sfidavano l’uomo a indovinare cosa si
nasconde dietro le cose. Ma, per analogia, questo potrebbe essere il messaggio
che Carnevale custodisce: forse tutta la realtà - e con essa tutti gli esseri
viventi - è coperta da una maschera depistante, quella che ci viene mostrata e
che nasconde ciò che sta dietro, dentro o sotto. Se la realtà nasconde
l’inganno, compito dell’uomo è quello di scoprire sempre e ovunque cosa si
nasconde dietro ciò che appare, soprattutto per capire se ciò che ci sta
davanti è portatore di bene o di male. L’enigma proposto dal Carnevale è dunque
una sfida all’intelligenza umana.
A
provare che c’è un rapporto fra gli enigmi dell’odierno Carnevale e le
Dionisiache greche di una volta va evidenziato un parallelismo.
In
Sicilia, erano parte del Carnevale i “Dubbi”, cioè gli enigmi. Qui, di seguito,
ne riportiamo uno conosciuto nella Sicilia di un tempo:
“Chi è
quell’animale
che al
mattino cammina su quattro zampe,
a
mezzogiorno su due
e alla
sera su tre.
E quando
cammina con due zampe è più veloce?”
L’animale
che indica l’enigma-dubbio è l’uomo, che da bambino (al mattino) cammina carponi (con
quattro gambe), da grande (a
mezzogiorno) con due, e la sera (da
vecchio) con tre (la terza gamba è il bastone).
Ma,
questo è anche uno degli Enigmi più antichi della storia dell'umanità, essendo
presente nella cultura egizia ed assiro-babilonese, oltre che in quella greca.
Nella
mitologia greca, la enigmatica Sfinge (che
è Dioniso) posta sull’alto di una rupe all’ingresso della città di Tebe
proponeva l’enigma sopra citato a coloro che si accingevano a entrare in città.
Chi non dava la risposta giusta veniva ucciso. Se l’enigma fosse stato sciolto,
la Sfinge si sarebbe data la morte. La posta in gioco era la vita.
Il
mito tramanda che fu Edipo a sciogliere l'enigma, causando la morte della
Sfinge e liberando i Tebani da quella calamità.
Se
la Sfinge mascherata rappresenta la Natura il significato dell’enigma è chiaro.
L’uomo vive quotidianamente un confronto ambivalente e rischioso con la Natura.
Se l’uomo riesce a sciogliere gli enigmi che la Natura gli pone, allora sarà
lui ad avere la meglio. Nel caso contrario sarà lui a soccombere.
Va
qui ricordato che Dioniso (che simboleggia la Natura) è un doppio. Unico dio
mascherato fra le divinità greche, nessuno poteva dire se Dioniso, sotto quella
maschera, era maschio o femmina, giovane o vecchio, buono o cattivo, saggio o
folle. Metà dio e metà uomo, abitava sei mesi negli inferi, con la madre Semele,
e sei mesi alla luce del sole per raggiungere il padre Giove, ed era colui che
invitava i suoi seguaci a trasgredire, ma pretendeva di essere ubbidito. Ed era
paradosso, perché chi ubbidisce non può trasgredire e chi trasgredisce non ubbidire.
Mistero
è il Carnevale,
fenomeno che appare,
mentre
si cela,
né
si lascia comprendere.
Il nostro lavoro mira a decifrare
questo evento complesso, vero criptogramma, per capire il perché della
coesistenza di componenti contradditorie all’interno di questo fenomeno che
sembra avere come interfaccia lo specchio.
Per trovare la chiave atta ad aprire e
vedere cosa nasconde questo misterioso scrigno carnevalesco procediamo da una
verità di per sé evidente:
Se è l’uomo a produrre il Carnevale
nel Carnevale si rifletterà l’uomo.
Per questo, procederemo su due
direttive parallele e complementari:
- La
prima rileverà le costanti del Carnevale, ed evidenzierà l’aspetto
fenomenologico.
- La
seconda direttiva è rivolta ad interrogare l’uomo, causa del fenomeno, e i suoi
comportamenti, per intendere il perché del suo proporsi nell’evento
carnevalesco. Questa direttiva definirà una ontologia dell’uomo.
Può accadere così, che
Cercando l’uomo,
lo si veda fuggire nel Carnevale,
e osservando il Carnevale
vi si trovi l’uomo
e lo spessore tragico
della sua esistenza.
Il nostro obiettivo è quello di accostare
“Carnevale e Uomo”. Leggere l’uomo per
capire perché crea il Carnevale, leggere il Carnevale per capire chi è l’uomo.
L’uno specchio dell’altro. La soluzione ad incastro.
[1] Anche la bugia, che pure
è una verità mascherata, ha qualcosa da fare con il Carnevale depistante.
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