2011/04/26

Buddismo e concetto di "Energia" nel Giappone di oggi


Etica & Armonia 
Universale
 




Energia è concetto fisico-chimico: energia eolica, muscolare atomica. 


Per il buddismo e per i giapponesi, Energia è la grande anima dell’Universo, lo Spirito Immortale che viaggia e penetra le cose: piante, pietre, acqua, alberi, tutto vivificato da questa energia divina. Anche il canto degli uccelli, tramonto, mare in tempesta, luna, un cielo stellato e persino l’arte umana, sono frutto di questa energia.
   
Nell’incanto di un albero in fiore, in una radura di bosco, in un haiku o bonsai, il giapponese coglie la bellezza di un dio che per lui si rivela nella natura. Dove c’è energia c’è bellezza, arte, poesia, armonia. Dove questa manca, c’è il nulla o il vuoto.
    
Fine dell’uomo è quello di far sua questa energia e di non disperderla. L’equazione è chiara: energia è vita; lo spreco di energia è male, danno, morte. 

La meditazione-concentrazione di Budda immobile è mezzo per accogliere energia cosmica senza disperderla. Anche il pensiero è energia.

   Questo principio si riflette nella vita dei giapponesi. Il pesce mangiato vivo, guizzante, è energia che passa senza spreco da un organismo all’altro. Così nel sesso è necessario non sprecare il prezioso seme dell’uomo, dando con ciò lungo piacere alla coppia. 

Il dire male degli altri è dispersione di energia e perciò riprovevole. Un ritardo per chi si reca al lavoro, una metropolitana che non rispetta le tabelle di marcia, ma anche  un impiegato che non risponde al telefono, un parcheggio non fornito ai cittadini, una toilette maleodorante, una piccola disfunzione del sistema e persino un conflitto sociale sono considerati disarmonici e sprechi di energia.
    
Si tratta di principi che religione, etica e buone maniere condannano, perché rappresentano un male da cui bisogna guardarsi per evitare una dannosa entropia sociale.
  
Il Giappone che si è aperto all’occidente poco più di un secolo fa non ha conosciuto la rivoluzione francese, ma da sempre ha stabilito che rispetto della gerarchia e ordine sono il modo migliore per non sprecare energia. 

Un posto per ogni cosa,  ogni cosa al suo posto. Dunque, rispetto per tutto ciò che ci circonda, e benevolenza (che è forma di rispetto) nei confronti del prossimo. 

L’etica giapponese si sviluppa su una interfaccia speculare. Ai doveri del cittadino, corrispondono obblighi inderogabili da parte di chi gestisce la cosa pubblica o dirige una azienda. 

Un superiore può indicare la retta via al subordinato che sbaglia, ma si scuserà per averlo ripreso. Nessuno ha il diritto di rimproverare un suo simile. 

In Giappone la burocrazia non è invasiva. Il sadismo burocratico è veleno, e ogni abuso di autorità provoca imperdonabile perdita di energia per il cittadino, per l’azienda e per la società.    

Ci si chiede se, con automobili e apparecchiature digitali, non dovrebbe essere importato in occidente anche un po' del modello etico giapponese. Forse è solo questione di tempo!

                 Gino Carbonaro