2017/02/14

CARNEVALE La maschera - 02 di Gino Carbonaro

02  La maschera
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Entriamo in questo mondo ancora sconosciuto del Carnevale per cogliere la funzione della maschera,
oggetto apotropaico per eccellenza, adottato
da sempre e ovunque nel mondo da sciamani,
stregoni e uomini di religione nei loro riti;
ma, anche in guerra, come parte integrante
dell’equipaggiamento dei soldati.
Maschera che pure veniva apposta sul viso dei defunti,
a indicare la sua funzione protettiva. 




Descrizione: Descrizione: http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQWyHn1r9jYPfgNbQ1kSydLjRPljGRzupi9JdEdF21wCrvt2T_yAw

Maschera funebre di Atreo


     Ma, la maschera era ed è tuttora simbolo del Teatro, oltre che del Carnevale.


Descrizione: Descrizione: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/3c/Roman_masks.png/300px-Roman_masks.png

Maschera di Teatro Greco

     Nelle tragedie e nelle commedie greche, tutte recitate nel periodo sacro delle Dionisiache, gli attori, detti ypokrités (υποκριτής), indossavano la maschera. E, ancora oggi, l’aggettivo “ipocrita” è riferito a chi si cela sotto la maschera della ambiguità e della menzogna. Ma, anche il giapponese Teatro “Kabuki” e Teatro “No” adottano la maschera.[1] 

Descrizione: Descrizione: File:Masque-no-p1000705.jpg

Maschera di Teatro “No”

     E mascàra si chiama il nero cosmetico che le donne usano per truccarsi* e beauty mask, la maschera cosmetica per la
bellezza del viso.
     E adotta ancora la maschera il Clown, il più singolare personaggio circense, che al sorriso associa sul viso colorato il disegno di una lacrima, segno importante quest’ultimo, a voler
Descrizione: Descrizione: http://t2.ftcdn.net/jpg/00/02/38/21/400_F_2382124_ooL0eJblZEBTmRE2YMex7GwjtCUI5F.jpg

Beauty mask

indicare la tristezza della vita, magari un fondo amaro, patinato
di zucchero, un filo impercettibile che cerca di agganciare l’evento carnevalesco al senso di una vita, di cui spesso non riusciamo a cogliere il senso.


Descrizione: Descrizione: Clown triste. P. Rossion Pierre Rossion

Clown

     La maschera è solo una parte dell’habitus che si indossa a Carnevale, ed è quella che interessa il viso di quella tuta mimetica che indossiamo nella guerra che combattiamo quotidianamente fra noi umani.
Maschera, mimetizzazione, mimetismo,  mimesi teatrale di cui facciamo uso tutti, in ogni momento della nostra vita, non solo a Carnevale, o in guerra, o sul teatro. 

Carnevale, dunque, potrebbe avere un rapporto analogico e sotterraneo con la filosofia della esistenza umana, con la religione, la guerra, il teatro, il divertimento, il bisogno di cambiare, sempre allo scopo di nascondere agli altri la nostra identità, chi siamo veramente. Maschera che serve per depistare, per non far conoscere, per simulare o dissimulare, per meglio parare le insidie della vita. 





[1]  Nel mondo greco e latino, nel teatro italiano precedente alla Commedia dell’Arte, e ancora nel Teatro del No, gli attori sono sempre uomini e sempre mascherati. Questo ci dice che il teatro nasce come evento esorcistico-propiziatorio, cioè come facente parte della sfera religiosa, che mai è stata delegata alla donna. 

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