Carnevale
06 Inizio del Carnevale
La Befana
Ad aprire il periodo del
Carnevale di una volta era la Befana. Una vecchia donna dotata di poteri magici
che appariva all’inizio dell’anno, e volava a cavallo di una scopa per spazzare
le strade del nuovo anno, e buttare nel letamaio del mondo tutti i mali che da
sempre affliggono l’umanità: angosce, preoccupazioni, malattie, miseria, fame,
guerre e quant’altro, ma soprattutto per allontanare dalla mente degli umani
l’idea sempre incombente della morte. Perché, tanti sono i mali che affliggono
l’umanità, ma due sono i più temuti:
Il primo dei mali
è quello di “poter” morire
in qualsiasi momento.
Il secondo dei mali
è quello di “dover” morire
in ogni caso.
Per questo, a Carnevale,
c’è chi indossa il costume e la maschera della morte. Il sillogismo inconscio
che presiede a questa scelta è il seguente:
La Morte può uccidere tutti tranne se stessa
Ora, io sono la Morte
Dunque, io non posso morire
Carro allegorico della
morte
Rio de Janeiro
Se il pensiero dei mortali
è rivolto a tenere lontani i mali sempre possibili e incombenti, l’obiettivo
del Carnevale è quello di far gioire gli umani, di far dimenticare, di rendere
tutti fratelli, per vivere insieme in un mondo dove gli uomini possono stare
gli uni accanto agli altri, senza paure e angosce, senza temere l’uno
dell’altro.
Carnevale è uno
spazio-tempo dove tutti gli uomini, ricchi e poveri, nobili e plebei, vecchi e
bambini, maschi e femmine, dismesso il vestito-maschera che indossano
quotidianamente, si uniscono in unione e com-unione,
insieme, sempre protetti da una maschera altra, che cancella la definizione di
ruoli, ricchezza, età, sesso ed esorta a vivere per qualche giorno in un mondo
protetto, mondo di pace, divertimento, felicità e benessere. Ed è prova che..
Pace e amore
nella sicurezza e nel benessere
aspirazioni dell’uomo
Facendo un passo indietro,
va detto che in alcune parti della Sicilia (Scicli) l’inizio del Carnevale era
dato dal “Currieri”, un uomo coperto
con pelli di pecora, col viso sporco di fuliggine, con un bastone e un
fazzoletto femminile in testa, che scendeva dalle colline circostanti
sbatacchiando una campana di pecora. Al suo apparire, una frotta di bambini gli
andava incontro gridando gioiosa, per deriderlo e disturbarlo, mentre le donne
si affacciavano da porte e balconi invitandolo ad entrare in casa per offrirgli
qualcosa.
Ma, l’inizio del Carnevale non era ovunque e dappertutto lo stesso A Modica,
per esempio, verso la metà di gennaio (ma il giorno non era definito) qualcuno
si affacciava a sorpresa ad una porta di casa, recitava un indovinello, e si
allontanava senza aspettare la risposta. Questo era il segnale che si era
entrati nel periodo di Carnevale. Tutti sentivano che l’atmosfera era mutata e
lentamente si cominciava a gara a recitare indovinelli
A Mamoiada, nella
Barbagia, fino a qualche decennio fa, l’inizio del Carnevale era dato dai
Mamuthones che adottavano uno schema simile a quello del “Currieri” di Scicli.
Mamuthones, Mamoiada, Barbagia
Alcuni uomini (e solo
uomini) si recavano “fuori” del villaggio per recarsi nella “Casa della
vestizione”. Qui, indossavano, quasi cerimonia sacrale, il “gabbanu orbace”,
giubbotto di pelle di capra, un fazzoletto da donna in testa, e sul viso una
raccapricciante maschera di legno dipinta di nero. Qualcuno, poi, li aiutava a
caricare sulle spalle un numero enorme di campanacci di diversa misura legati
fra di loro. Così travestito il gruppo degli spaventosi Mamuthones lasciava la
casa della vestizione per dirigersi molto lentamente verso il paese, simulando
uno strano movimento con il quale in sincronia, i Mamuthones battevano forte il
pavimento con gli scarponi, scuotendo all’unisono i campanacci. Giunti in paese
percorrevano strade e vicoli, sempre battendo il pavimento, accompagnati dal
ritmo tenebroso dei campanacci.
Mamuthones, Mamoiada, Ottana
Il tutto si concludeva in
una bettola, dove i Mamuthones deponevano la maschera, si asciugavano il sudore
e bevevano alla salute di chi offriva da bere.
Da questo momento, era
festa per tutti, e tutti, da soli o ingruppo, uomini e donne, vecchi e bambini
convergevano mascherati in piazza per partecipare al grande ballo di Carnevale.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi cambiare questo messaggio sotto Impostazioni > Commenti