2012/02/14

Onorevoli Stipendi Diritto Democrazia

Diritto e Costituzione

                                                     VOX CLAMANS IN DESERTO!

Stipendi & Democrazia



E’ legale (o morale?) che 
Deputati al Parlamento nazionale 
e alla Regione Sicilia 
possano quantificare 
per se stessi stipendi e privilegi?
Tempo addietro avevo avuto l’idea di far circolare opinioni e impressioni con il sistema ET (e.mail/tam-tam) considerando che televisioni e giornali ci raccontano quello che vogliono, controllati da chi detiene (democraticamente) il potere.
   Ma, è chiaro che chi ha già posseduto tre televisioni (in Italia!) e ne ha controllate altre due (almeno), poteva far cantare all’unisono le lodi dei Signori e Padroni di questa Telenovela Italiana.
Qualcuno gridava al “regime” e affermava che la democrazia era andata a “quel” paese, sostituita dal dirigismo  politico. 
Altri hanno confrontato l’Italia all’America Latina e hanno notato che noi Italiani abbiamo la libertà di pensiero e tanto ci basta.  D’altro canto, come saggiamente declamava la buonanima di Mussolini: “La libertà non esiste! Esistono le libertà!” (Discorso al Parlamento 1923)


Il concetto di Democrazia

       Eppure, la Democrazia (si scrive con la maiuscola) è un concetto di filosofia del diritto la cui scoperta segna una delle tappe fondamentali della civiltà.
Il principio, che è interfaccia della Giustizia, è stato scoperto dai Greci già cinque secoli a. C.
L’etimo indica che democrazia si ha quando il potere (kratìa) della cosa pubblica è pa-ri-ta-ria-men-te nelle mani di tutti i cittadini del “démos” (δήμος = collettività).
      Per i Greci la democrazia si realizzava nel rispetto di tre principi fondamentali:

1.      la Isotimìa (ísos = uguale + timìa = stima, valore) per la quale tutti i cittadini avevano lo stesso valore senza distinzione di casta, nascita, cultura, ricchezza; e pertanto riconosceva a tutti libertà di opinione. 
                   Dalla isotimia  discendeva la
2.     Isogorìa, [1]che è l’uguale diritto a prendere la parola nei luoghi dove si dibattevano problemi di tutti; diritto a far conoscere la propria opinione, il proprio punto di vista. Dalla isotimia discendeva ancora la   
3.      Isonomìa (ísos = uguale + nómos = legge) uguaglianza       di tutti i cittadini (eletti ed elettori) di  fronte alla legge.

Nell’attuale regime politico, i principi che svuotano la democrazia di significato sono il primo, il secondo e il terzo. Ma, parliamo della isogorìa, dal momento che è stata è stata chiamata in causa nel citato e.mail. 

Diritto di parola e clessìdra

    I Greci avevano capito che se un cittadino ha diritto di parlare, deve altresì avere a disposizione lo stesso tempo degli altri. E in Grecia, lo strumento usato per gestire il tempo a disposizione di chi parlava era la clessìdra.
   Socrate, accusato di corruzione, si difese davanti a tutti tenendo conto della clessidra: tanto tempo era concesso a lui per esporre le sue ragioni, altrettanto al suo avversario-accusatore. Non pare sia stato privilegiato dai giudici, dal momento che veniva rispettata la isotimia e la isonomia.
Anche Pericle, che pure fu artefice della Grecia classica, colpevole di essere diventato “troppo potente e accentratore” fu condannato (solo per questo) all’ostracismo,[2] ma solo dopo un pubblico dibattito, che prevedeva per l’appunto l’uso della clessidra. 
La Grecia classica coniugava democrazia e giustizia. Né pare che Socrate e Pericle avessero il monopolio di televisioni e di mass-media.
      Da ciò discende che, Democrazia e giustizia, nella accezione classica del termine, ci saranno in Italia quando ogni cittadino avrà a sua disposizione n.5 (léggasi cinque) televisioni  pro capite e qualche decina di testate giornalistiche nazionali per far sentire agli altri con altrettanto spazio e altrettanta forza le sue ragioni.[3]
         Se  tanto non è possibile, non c'è democrazia. E se non c’è democrazia, c’è demagogia, cioè un governo che è democrazia nella forma ma non nella sostanza; oppure c’è una timocrazia (sono ancora i Greci a fornirci  il concetto) che è potere nelle mani di una ristretta corporazione di persone che si autostimano, che ritengono di valere di più degli altri (τιμη = valore, stima), che sono ricchissimi, e si fanno carico di gestire non solo i propri soldi, ma anche quelli degli altri.
   Come si manifesta una timocrazia ce lo insegna la Televisione: atteggiamento paternalistico, sorridente, con pacche alle spalle, "sicumera" soprattutto, calma (che è la virtù dei porti!), zucchero e miele ai bordi del bicchiere per fare deglutire l’amaro delle medicine o l’eventuale olio di ricino: insomma,  prepotenza ed arroganza confezionata con eleganza. Lo stile innanzitutto!

Panem et circenses

            I  Romani, grandi maestri del diritto, da cui discende la eletta famiglia degli itali(di)oti, sapevano che alla plebaglia non bisognava far mancare “panem et circenses”: elargizioni di frumento gratuito (per evitare gli assalti ai forni) e spettacoli, tanti spettacoli, al Colosseo e ovunque.
Oggi, quella lezione non è andata perduta. Questi governi non faranno mancare il pane quotidiano a nessuno: ma, soprattutto, non ci faranno mancare il nostro spettacolo (televisivo) quotidiano e serotino a reti unificate, perché tutti si possa credere che esiste l’onestà, che i ladri vengono perseguiti (nei film), che la giustizia esiste ed è uguale per tutti, anche per gli Onorevoli (!) Deputati, e che il nostro è come scriveva il filosofo Leibniz – il migliore dei mondi possibili. Tutte le notti, le famiglie italiane dormiranno serene sognando romantiche telenovelas.

Aumenti degli stipendi

    Ora, qualche anima inquieta cerca di denunziare all’opinione pubblica una sottrazione indebita, che si guarda bene dal definire furto, perché il furto, è risaputo, si realizza quando si entra in banca “dall’esterno” impugnando una pistola e ci si appropria dell’altrui denaro; mentre è risaputo che stipendi e relativi aumenti di stipendio dei nostri Deputati vengono non sottratti ma “detratti” dal bilancio quindi “vo-ta-ti” "democraticamente" dal Parlamento riunito in seduta plenaria, e vengono infine ratificati dal Presidente della Repubblica. E ogni decisione parlamentare è Legge dello Stato, che sancisce la legalità della detrazione numerica di “fondi” (fondi, si dice, con soft eufemismo); fondi  che non sono più del contribuente, ma appartengono allo Stato, cioè a chi li gestisce. Si tratta, pertanto, di sottrazione debita, cioè dovuta, e come "atto dovuto" questi fondi  vengono girati, in una sorta di partita di giro da un conto stagnante a un altro corrente. Nessuno deve poter dire che ci sia stato un raggiro e quindi un furto, anche perché  l’operazione è stata votata da "tutti" e fatta alla luce del sole, mentre i furti si fanno di notte e di nascosto. Con i soldi si vive bene, ci si veste bene, ci si compra uno yacht o una Ferrari,  e solo così si può passare per persone per bene da cui il termine "perbenismo".
Ma è giusto che sia così. I Romani dicevano: "Assem habeas, assem valeas!" Possiedi una lira? Vali una lira!!

I due Parlamenti italiani

Se ogni causa provoca un effetto, l’aumento degli stipendi parlamentari riesce a creare in Italia due Parlamenti anziché uno.
Il primo è il Parla-mento, dove si parla al vento, con sede a Roma; l’altro è il Par-lamento, nel quale si riconosce a tutti pari diritto al lamento, e del quale fanno parte tutti i cittadini che vogliono lamentare qualcosa. Il Par-lamento ha sede ovunque ci sia un gruppo superiore a due persone che sente il bisogno di lamentarsi. Con due Par-lamenti la democrazia è garantita!
Possiamo cominciare subito con la prima lamentela? Gridare allo scandalo per questa classe politica che non sembra avere scrupoli e coscienza di niente. Classe politica che essendo stata votata democraticamente da tutti noi, riflette la società che l’ha eletta. Noi votiamo i deputati che ci fanno comodo.
Classe politica composta da aristocratici, da coloro che sono migliori (άριστοι = migliore), che hanno qualcosa in “più” degli altri: difatti sono più eleganti, più belli, più profumati, più mascherati, più organizzati, più senza scrupoli, e dunque con più diritto degli altri  a governare, proprio come vuole legge di Madre-Natura. Nella giungla ha diritto di sopravvivere il più forte. Nell'oceano, pesce mangia pesce. Fra gli umani, il puù forte ha di più e fagocita il più piccolo. La Giustizia dei tribunali serve.. a misurare l'ingiustizia! 

Referendum. Perché?


Con questa classe politica non valgono i referendum che qualcuno intende proporre:
1°. perché i cittadini amareggiati andrebbero al mare o in montagna piuttosto che andare a votare (tutti ricordiamo i suggerimenti di Craxi);
2°. perché il risultato dei referendum (abrogativi) semmai facessero registrare una cosiddetta vittoria, potrebbero essere rispettati nella forma, ma facilmente disattesi nella sostanza (vedi la sorte del referendum sul finanziamento dei partiti);
3°. non si vede perché la Corte Costituzionale dovrebbe cassare oggi o domani i privilegi dei parlamentari, se non l’ha fatto ieri. Non è forse palese la incostituzionalità di decreti e leggi che sanciscono i privilegi denunziati nelle email?

Stipendi dei Deputati

L’aumento degli stipendi parlamentari è un falso problema: lo scandalo, a monte, è costituito dai Parlamentari che decidono essi stessi e per se stessi le loro remunerazioni. Ed è prova che in Italia vige il diritto della forza, non la forza del diritto, né la morale.

Costituzione

 I privilegi sono  tantissimi. Primo fra tutti l’immunità parlamentare che discende di peso dall’assolutismo regio. Re assoluti  e dittatori si sono da sempre ritenuti fuori e al disopra delle leggi, che però essi impongono agli altri. Ed è proprio contro abusi e privilegi che è scoppiata la Rivoluzione Francese. I nostri patrioti dell’Ottocento  chiedevano indipendenza dallo straniero, ma soprattutto  ladozione di uno Statuto.
Lo Statuto, poi detto Costituzione, era un contratto sociale che i sudditi di allora volevano far accettare ai sovrani per adottare il principio che tutti (sovrani compresi) dovevano sottostare alle stesse leggi e le leggi non potevano discriminare la popolazione.
E, sempre la Costituzione sanciva la divisione dei tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario sulla base di quanto dettato nel Settecento da Montesquieu nella sua opera intitolata Ésprit de lois (Lo spirito delle leggi).
Quanto sopra per sottolineare il principio che, chi fa le leggi non deve controllare la loro applicazione, e chi giudica non può essere nominato da chi detiene il potere legislativo. Le tre sfere devono essere indipendenti ed autonome. Quanto sopra per evitare che le leggi potessero favorire una sola classe sociale a scapito di altri cittadini. La Costituzione[4] detta questi principi e le leggi votate non possono disattendere la Costituzione.

I privilegiati


In Italia, invece, si adotta il  privilegio del “tu non sai chi sono io!”  E anche sul significato del termine privilegio ci illumina l’etimo. Privilegio deriva da privus-legis, e privilegiati  erano nel Medioevo coloro che erano esonerati dal sottostare alle leggi.
Privilegi erano accordati agli eroi e ai condottieri che avevano acquisito un merito nei confronti della collettività: aver vinto una battaglia, per esempio.
Ma, è chiaro che ogni forma di privilegio cozza con la Costituzione, e se il privilegio è decretato per legge, la legge è incostituzionale. E il nostro pensiero corre ai privilegi che concordano e si accordano i nostri Onorevoli Deputati per meriti che essi stessi ritengono di avere acquisito nei confronti dei contribuenti e nell’esercizio della loro funzione.
Uno dei meriti? Forse il riferimento va al debito pubblico vertiginoso di duemilioniquattrocentomila miliardi, dovuto a spese votate senza copertura e tutte avallate dai nostri Presidenti della repubblica, Pertini compreso.
Questo, perché re, imperatori, dittatori, e ora anche i deputati si sono sempre ritenuti al di sopra delle Leggi, che essi stessi promulgano.
L’immunità parlamentare è, ripetiamo forma di privilegio, più importante dell’aumento di stipendio. 
Un referendum per testare la volontà degli elettori è proposto da idealisti i quali credono che il potere reale è ancora nel popolo che vota i referendum, mentre il potere è stato da sempre di chi detiene il potere. E non è una tautologia. Il popolo coltiva le lattughe, altri mangiano l’insalata!
Ma, d’altro canto cosa sarebbe il potere se non se ne approfittasse?

            Sarebbe bello scoprire a quale sindacato sono iscritti questi deputati e come fanno ad avere stipendi di tale entità senza usare l’arma dello sciopero. E sarebbe altresì salutare conoscere come si comportano gli altri Stati per decidere stipendi ed aumenti di stipendio dei loro deputati.
            In Svizzera, per esempio, è palese che per aumentare gli stipendi dei deputati è necessario consultare con un referendum i cittadini che lì, beati loro, sono i veri detentori del potere,  e chi paga le tasse si considera ancora il vero datore di lavoro dei deputati parlamentari.
            Oscar Luigi Scalfaro, emerito Presidente della Repubblica, esortava gli Italiani (sostantivo maiuscolo) a stringere la cinghia perché l’Italia doveva entrare in Europa e gli Italiani dovevamo contribuire al risanamento del debito “pubblico”; e lo diceva proprio Lui che incassava secco e netto un miliardo (e più) all'anno di stipendio.
            Questa è la strada, anzi l'autostrada senza guard-rail, nella quale procediamo. La classe politica che dovrebbe risolvere i problemi dei cittadini è diventata il vero problema degli Italiani. Ai cittadini non resta altro che parlarne: per loro esiste il Par-lamento, e non è poco.
  
                                               Gino Carbonaro
    
  

Stipendi e Privilegi

di Deputati Parlamentari


Sull'Espresso di qualche settimana fa è riportato che i Parlamentari hanno votato un ritocco di Euro 2.200.000 (in più) al loro stipendio che passa a Euro 37.086.079 circa. La mozione (votata all'unanimità e "senza astenuti") è stata camuffata in modo da non risultare nei verbali ufficiali.
Ma, se questi sono gli aumenti, cerchiamo di capire come vanno gli stipendi e gli annessi privilegi per i nostri rappresentanti al Parlamento. Queste alcune informazioni utili:

Stipendio  lordo  ……………Euro 37.086.079 al mese
Stipendio netto   ……………Euro  19.325.396 al mese
Portaborse          ………………Euro  7.804.232 al mese
                                     (generalmente parente o familiare)
Rimborso spese affitto    sino a     Euro 5.621.690 al mese
Telefoni  (cellulare compreso)  fino Euro 6.000.000 annue 
Tessere cinema e teatri             … m      gratis
Tessere autobus e metropolitana …….    gratis
Francobolli   …………………………………    rimborso spese
Pedaggi autostrade         ………………………………   gratis
Piscine e palestre     ……………………………  rimborso spese
Ferrovie e aerei di Stato     .………………….. gratis
Cliniche ………………………………………………. gratis
Assicurazioni sulla vita  ……………………  gratis
Autoblu con autista     ………………………...  gratis
Spese Ristoranti  e public relations   ..… rimborso spese

Nel 1999 deputati e senatori hanno “mangiato” e brindato alla salute dei contribuenti per  miliardi  2.850.000  di lire.

 Indennità di carica   ………  da £ 650.000 a £. 12.500.000
Rimborso spese elettorali    (pro capite)…£ 200.000.000
In violazione alla legge sul finanziamento ai partiti, e solo per chi è stato eletto.
Contributo per chi fonda un giornale sino a  £ 50.000.000
Scorta per personaggi insigni. E ancora,
Pensione “a vita” dopo 35 mesi di presenza (o assenza) in Parlamento, mentre i concittadini ricevono la pensione “solo” se portano a termine 35 anni di contribuzioni.
Trattamento di fine rapporto, miliardaria, se il servizio supera le tre legislature.
In cambio per quanto sopra, la classe politica ha causato al paese un danno economico di Euro 2.446.000. 
(leggasi: duemilioniquattrocentoquaranta-seimila miliardi!) che gravano sulle s-palle del contribuente italiano.   

Da tener presente che


Ogni Decreto-Legge e decisione parlamentare per quanto sopra sono sempre ratificati dal Presidente della Repubblica, quale notaio garante di quanto avviene in Parlamento.

La “sola” Camera dei Deputati
costa al Contribuente

Euro 4. 289.  (miliardi!) al minuto
Euro 257. 398.  all’ora
Euro 6. 177. 553.  al giorno
Eurio 2. 254. 806. 845 all’anno

Spese correnti
il cui conto è approssimato per difetto
  
Far circolare se ritenete...
!


Ragusa 13 marzo 2002


                                                                       
[1] Agorà è la piazza dove si riunivano i Greci.

[2]  Ostracismo: era forma di consultazione popolare. Il popolo incideva la sua decisione su un óstracon, cioè su un coccio di conchiglia.
[3] I Latini dicevano:"Dictum unius, dictum nullius": chi parla usando la sua propria voce è come se non avesse parlato.

[4] La Costituzione, Statuto o legge fondamentale dello Stato sancisce i principi fondamentali cui deve sottostare il Parlamento nella emanazione delle leggi. In tutte le Costituzioni il principio fondamentale sancisce l’uguaglianza di cittadini. Nessuna legge può essere discriminante. Il Governo e Parlamento non possono proporre e votare una legge che non tiene conto di questo principio. Aumenti di stipendio per una categoria e non per un’altra possono essere incostituzionali. Lo stesso dicasi per la legge che prevede il rimborso spese elettorali solo per il Parlamentare che è stato eletto.