2012/04/30

Adamo & Eva Maschilismo e trasgressione


Adamo, Eva, la Bibbia
 Maschio, Femmina, Autorità e trasgressione                                                                        

                                                                       di Gino Carbonaro


     Se si va indietro nel tempo, è d’obbligo partire dal mito biblico di Adamo ed Eva, dove si rilevano segnali di maschilismo e la gravità della trasgressione agli ordini. Vediamo i fatti.
Dio crea l'uomo impastando fango, gli dà il soffio della vita, e contemporaneamente lo fa re del Paradiso Terrestre. Adamo ha tutto, ma gli manca qualcosa. La solitudine è un male inesorcizzabile:

(Stari sulu nuň è buonu mancu ’n-paradisu)

     Perciò, Dio gli fa una compagna. Eva, viene creata da un costato di Adamo (ed è forma di clonazione). 
   Dai fatti sembra dedurre che Eva, creata da una costola di Adamo, è parte di Adamo ed in funzione di lui e del suo benessere. Ma il mito aggiunge un concetto centrale.    
     Alle due prime creature fu concesso tutto tranne poter cogliere e mangiare i frutti di un melo. L’ordine di Dio era  categorico: "Avete “tutto”, ma non i frutti di un pomo selvatico (che valeva meno di un fico secco).
    Ma l’ordine di Dio potrebbe essere  letto in questo modo:

“Avrete tutto,
ma non avrete il niente”.
Ma, l’uomo
volle anche il niente,
trasgredì… e fu punito.
   
     Questo mito (biblico) è molto importante, perché fissa manicheisticamente il concetto di bontà di Dio, da una parte, (Dio che dona il Paradiso terrestre all’uomo) e la colpa gravissima della perdita del Paradiso Terrestre attribuita alla Donna, da subito in combutta con Satana. 

Proviamo a decifrare il mito:

1. E’ vero che gli uomini sono ingordi. Difatti, non si accontentano di quello che hanno, e perciò vogliono e si appropriano di tutto. Ma…

2. la colpa della perdita del Paradiso Terrestre e della infelicità del genere umano è di Eva, cioè della donna. Il povero Adamo non ha colpa: lui è maschio!

3. Il fatto che la donna sin dalla creazione del mondo ha avuto un sorta di feeling col diavolo risale dunque alla notte dei tempi.

    Da quanto sopra si evince già che

4. Il mondo è diviso in due parti:

Lato A:  da una parte c’è Dio, Adamo, l’ubbidienza e il bene; Lato B: dall’altra parte c’è Eva, Satana, la tentazione, la trasgressione, il male.

Ma c'è ancora un'altra cosa da rilevare nel mito di Adamo ed Eva. Il fatto che

5. Da quando è stato creato il mondo è esistita una  Autorità,  
    e,

6.  l’Ubbidienza è interfaccia della Autorità.

E ancora, che Autorità e Ubbidienza creano una scala gerarchica:

- Adamo deve ubbidienza a Dio,
- Eva deve ubbidienza ad Adamo e a Dio,
- i figli devono ubbidire alla madre, al padre e a Dio.

Insomma, una piramide sociale, dove tutto sembra discendere dall’alto, ma tutto poggia contemporaneamente sul vertice e sulla base. Simbolo di questa struttura sociale è la piramide che, di tutti i solidi geometrici, è la più… solida. Non è un caso è che il simbolo di tutte le società antiche, da quella Egiziana a quella Atzeca, è la piramide dove
                       
                     Stabilità = (equivale a) Gerarchia
                                       (e viceversa)

ed è questo il principio dell’etica confuciana, che rende tuttora stabili le società orientali.  

7. Il mito di Adamo ed Eva ci dice ancora che gli ordini emanati da chi detiene il potere, o sta più in alto nei gradini sociali, non vanno trasgrediti, né discussi, perché trasgressione e disubbidienza sono i peggiori dei mali delle società, quelli che vanno perseguiti e puniti senza titubanza, con emarginazione, isolamento e sanzioni di vario genere.
     A proposito della disubbidienza in famiglia, il Proverbio siciliano, parla chiaro:
                       Favi e mugghêri písili ch’ê pêri

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