2011/04/24

Sesso, odori, igiene, bidè


   
Il profumo di baccalà


Considerazione sociologica di arte culi-naria


                                                           di Gino Carbonaro



   Una tempo, quando tutti andavano alla fontana con le brocche per prendere l’acqua, e non era stato ancora inventato il bidé, l’igiene personale era un optional conosciuto da pochi, ma messo in pratica da nessuno. 

     Il risultato era che uomini e donne avevano un forte odore personale che esalava da tutto il corpo, e che serviva per la identificazione personale. Per dirla con Patrick Süskind, una volta puzzavano tutti. Puzzavano gli animali e puzzavano gli uomini, puzzavano strade e piazze, monache e preti, nobili e plebei, maestri di scuola e alunni. E puzzavano gli interni della piccole abitazioni. Insomma, puzzavano tutti. Il motivo è semplice. Non c’era acqua in casa e, come dice il proverbio “Ad impossibilia nemo tenetur”. 
   
      Le parti più odorose (non ci va di definirle profumate) nelle quali gli odori si concentravano erano quelle intime del basso corporeo: la fettina schiacciata fra le chiappe, le cosce e il pube; parti quotidianamente usate e raramente sciacquate; soprattutto quelle della donna, dove l’odore, ancora oggi, si intènsi-fìcava (come dice la stessa parola). Sta di fatto che, allorquando gli interessati, con delicatezza e garbo mans-turbavano (cioè, turbavano con le mani) quelle zone, chi vi avesse prestato attenzione avrebbe potuto sentire esalare un odore inconsueto, che qualcuno, bontà sua, riteneva afrodisìaco, mentre ad altri ricordava il profumo del baccalà bollito; e convinto ancora che la femminea parte in oggetto avesse una forma triangolare, vagamente simile - anche se in piccolo - a quella del baccalà essiccato, tutti i maschi per unanime consenso, si riferivano ad essa usando il termine “baccalà”: “Ieri sera ho mangiato una fettina di baccalà…! Anche stasera mi piacerebbe mangiare… baccalà! Mia moglie mi prepara sempre il baccalà! Sento odore di baccalà!  Queste erano le innocue battute che circolavano di bocca in bocca.
 

Baccalà


   E ancora riferito a una donna: “Quella deve avere un baccalà!” Erano queste le frasi con le quali ci si riferiva a quella cosa coperta di cui all’epoca godeva più l’olfatto che la vista. 

     Oggi i tempi sono cambiati; tutti abbiamo acqua in casa, i bidé non mancano e le docce non dispiacciono a nessuno. Così, in una società diventata asèttica, tutto viene quotidianamente sciacquato, disinfettato e scrupolosamente deodorato.

   Oggi, l’odore di baccalà non piace più a nessuno! Certamente è passato di moda. Il mondo gira!

 Gino Carbonaro

1 commento:

  1. Publicato nella rubrica "Cultura & Spettacoli" del quotidiano "La Sicilia" il ...

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