2011/04/20

Il volo fatale di Blondeau a Ragusa


Il folle volo di Henri Blondeau           

Una Mongolfiera in Sicilia nel 1890


File:Montgolfière.jpg





     Volare è stata da sempre una delle aspirazioni del genere umano. Osservare uccelli che si librano maestosi in un cielo blu è scena da incanto. Sono loro, i volatili, che mortificano la natura dell’uomo che si vede inchiodato a terra dalla forza gravitazionale. I Greci fissarono nel mito di Dédalo e Icaro quel sogno ancestrale dell’uomo e i rischi connessi al volo. Dédalo, prigioniero di Minosse nel labirinto della vita, costruisce ali per trovare la via del cielo e della libertà, ma perderà il figlio che precipiterà nel mare.

     L’umanità dovrà attendere molti secoli per vedere realizzato il progetto dei fratelli Montgolfier, che riuscirono a far sollevare verso l’alto quel primitivo pallone di carta gonfio di aria calda che prese il nome di Mongolfiera. Correva l’anno 1783.  L’evento sembrò un miracolo. La forza gravitazionale era stata vinta. L’uomo navigava nel cielo. L’umanità stentava a credere alla inverosimile notizia.

   Cento anni dopo, Henri Blondeau, un belga costruttore di mongolfiere ad aria calda, continuava a scioccare il mondo con le sue 845 ascensioni realizzate ovunque venisse chiamato in Europa.  Si esibirà 14 volte a Parigi, davanti a Napoleone III, a Milano davanti a Vittorio Emanuele II e a Bruxelles davanti al re dei Belgi. Nel 1890 lo troviamo in Sicilia, a Ragusa, chiamato dal Comitato Organizzatore della Festa di S. Giovanni. I ragusani volevano offrire al Santo uno spettacolo memorabile. Ed era espressione tangibile di fede.

     L’ascensione avrebbe dovuto avvenire il 29 agosto, ma un forte vento di “provenza” per giorni fece rinviare il progetto, con grande disappunto del popolo minuto e degli organizzatori.    

     Finalmente, il 3 settembre il tempo si mise al bello. Sin dal mattino, il precone (banditore, vanniaturi) bandì la notizia in ogni angolo della città: il pallone gonfiato sarebbe salito al cielo a mezzogiorno in punto. Già la mattina presto la piazza aveva cominciato a riempirsi. A mezzogiorno era gremita di spettatori ansiosi di poter assistere all'evento: un uomo che saliva nel cielo. Notizia al di là del credibile. Balconi e tetti delle case vicine brulicavano di curiosi. Ma, quando tutto fu pronto e il fumo caldo già gonfiava il grande pallone di seta, ecco alzarsi a sorpresa, sornione, un vento inatteso, autunnale, arrabbiato. “Lo spettacolo deve essere rinviato”, sentenziò Blondeau, che parlava italiano. La notizia del rinvio fece il giro della piazza, rigonfiò come il vento. Si trasformò in rabbia. Una tempesta di commenti malevoli.. La delusione fu grande. Soprattutto per l'affronto e i commenti che avrebbero fatto i "Sangiorgiari" di Ibla. Tutti pensano che il belga vuole prendere in giro i siciliani. Cosa incredibile. Un uomo, forse l'albergatore Giorgio Migliorisi (alias Ciaçio Quarantiedu) uno del comitato organizzatore, si avvicina a Blondeau e gli sussurra qualcosa all’orecchio. L’aeronauta cambia idea. Abbraccia moglie e figlia che lo accompagnavano, entra nella navicella, si fa il segno della croce e stacca gli ormeggi. Il pallone ha un sussulto. Si innalza violento, afferrato da una corrente d’aria ascensionale. Subito dopo scompare inghiottito dalla nuvole.

     A tarda sera, alcuni contadini trovarono il cadavere dell'aeronauta lungo una scarpata del Pieso, dicono alcuni, del "Capru d'oru" dicono altri o sulle coste del Diavolo in fondo alla valle del fiume Irminio. Blondeau non  era riuscito a vincere le forze della natura, né quelle degli uomini che consideravano i festeggiamenti per il Santo (patrono) e il giudizio della folla più importanti della vita di un uomo.

     Oggi, a Ragusa, non sono molti coloro che conoscono la storia di Henri Blondeau, né il perché qualcuno ha dedicato una strada di quaranta metri a uno straniero. Ogni anno però non dimenticano di  ricordarlo i protagonisti di Hybla Buskers. Per loro, Blondeau è un mito.

                                                              Gino Carbonaro

gino.carbonaro.italy@gmail.com

Per maggiori informazioni su Henri Blondeau leggere:
IL VOLO FATALE il bellissimo libro di Giuseppe Cultrera,
Ed. Dettagli, Chiaramonte Gulfi, 2015


1 commento:

  1. è una perla che si legge in un fiato e un segno della memoria locale inserita in un contestonazionale e internazionale.

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