Elogio al pianista e Direttore artistico
del Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla
M° Giovanni Cultrera
di Gino Carbonaro
Nanni carissimo,
Sono felice per te.
Il tuo intervento costante, delicato, sensibile nel campo della musica in questa Sicilia Sud-orientale è eccezionale,
e cresce a vista d'occhio.
L'altro ieri sera, nello spettacolo delle Eccellenze Musicali Iblee (e non solo) abbiamo capito quanto sia socialmente importante il tuo ruolo.
I giovani che studiano musica devono avere una meta, un obiettivo, una finalità. Hanno bisogno di avere un confronto,
di avere dei destinatari, degli ascoltatori
per poter verificare il livello dei propri studi.
Esibirsi per una Serata d'Eccezione
al Teatro Donnafugata, e poi per mesi vivere
nel ricordo di quelle ovazioni, di quei sinceri consensi
di un pubblico sempre più consapevole,
di nutrire i propri studi con quei riconoscimenti
che sono il lievito della vita e dei loro studi.
Anche tu Giovanni hai bisogno di feedback,
hai bisogno di sapere che il pubblico ti stima
e che tu sei sulla strada giusta.
D'altro canto è un tuo diritto. Te lo meriti.
Ma al consenso, non va disgiunta una responsabilità,
un obbligo: quello di gestire sempre con la dolcezza del tuo carattere il tuo amore per la musica, e con la tua intelligenza.
Il pubblico ti aspetta e si fida delle tue scelte.
Il successo del Teatro Donnafugata è certamente dovuto
al fatto che a Ragusa Ibla c'è un Teatro,
ma senza una attività musicale, questo Teatro
sarebbe una scatola vuota,
una forma senza contenuto
un cantante che non ha voce.
Tu hai dato un'anima al tutto.
Hai dato un nuovo senso anche alla tua vita.
Nessuno ti può sostituire e tutti ti dobbiamo qualcosa
e per questo ti sosteniamo.
Parlo al plurale perché so che altri
sottoscriverebbero quello che sto affermando.
Di certo molte di quelle occasioni ti sono venute incontro,
ma tu le hai saputo cogliere, valutare, valorizzare.
La richiesta di gestire il Teatro Donnafugata
è venuta dall'avvocato Titì Scucces, da un uomo
dall'intelligenza sottile, grande intenditore di musica,
che nella gestione delle cose
usa anche l'olfatto insieme agli altri sensi
e aveva capito che tu eri l'uomo che lui cercava.
Ma, anche Ruben Micieli rappresenta per te
una occasione che ti è venuta incontro.
Un musicista con questo talento (parlo di Ruben)
non nasce tutti i giorni. Ed è vero che
sei stato tu a scoprirlo, seguirlo e valorizzarlo,
incoraggiandolo facendogli acquisire
l'identità del concertista puro.
E Ruben ricambia volendoti bene,
è felice dell'affetto con cui lo guidi
nella difficile strada del successo.
Ora sei sulla "Nave Ammiraglia",
procedi maestoso, ma mai impettito,
sicuro di te, ma sempre attento a non sbagliare,
e noi tutti siamo felici per te,
per quello che dai a tutti noi,
per quello che dai alla società siciliana.
La musica è la vera religione dell'uomo.
E tu sei uno dei suoi sacerdoti.
Questo appuntamento con le Eccellenze Iblee
(e non solo, va aggiunto)
del 12 aprile 2015 è stato un successo.
Ha fatto capire che in tutte le cose della vita
la funzione crea l'organo. E da queste (funzioni)
emergeranno nuove speranze e una società migliore e
culturalmente più alta.
Devo dirti grazie per averci fatto conoscere il "Trio Rosado",
con Santi La Rosa, pianista delicatissimo e attento nel sostenere la sicurezza interpretativa del violinista Rosario Salvatore Licitra e il clarinetto dalla voce "unica, splendida" di Donata Malpasso. Stupendo questo trio per l'affiatamento del gruppo nella interpretazione di Milhaud e di un potente Shostakovich.
Grazie per l'assolo del violoncellista Riccardo Casamichiela per la sua sicura ed equilibrata interpretazione di Bach, e ancora grazie per il ventaglio delle cantanti che si sono esibite, e tutte dotate di grande studio e e capacità interpretative (chissà che fra queste non ci sia una Callas). E cito i soprani Emanuela Sgarlata, Miriam Carsana, Giulia Mazzara, Maria Grazia Caruso, Martina Coppola e il tenore Dario Pometti.
Ma è d'obbligo ricordare quello è stato presentato come l'enfant prodige della serata, il quindicenne pianista Nicolò Cafaro che si è cimentato con un delicato e non facile Chopin e un complesso Scrijabin.
Dulcis in fundo, lasciami dire, va considerata
la maturità interpretativa della pianista
accompagnatrice Arianna Aurnia,
musicista dalla sensibilità struggente.
Abbraccio e stima
Gino
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