Rodoclèa, a te mando questa bella corona di fiori
che ho intrecciato con le mie stesse mani. Per te
ci sono gigli, rose, anemoni profumati,
un narciso delicato e una viola dall'intenso splendore.
Pònila sul capo e metti da parte ogni arroganza:
anche tu sei in fiore come la corona, e..
anche tu, amor mio, sfiorirai.
Rufino, Antologia Palatina, V- 74
Figure su fondo nero
23. Verginità
Tu, Eliodora, vuoi risparmiare la tua verginità..
A che scopo? Non è scendendo al regno dei morti
che troverai chi ti ama. Il piacere d'amore
sta solo nei vivi. Nell'Acheronte, mia piccola,
giaceremo tutti ossa e cenere.
Asclepiade, Antologia Palatina, V - 85
Satiro
(bronzo)
24. Profumo
Zenofila, ti mando un profumo soave.
Sarà un piacere per il profumo,
non già per te. Sei tu che lo profumi.
Marco Argentario, Antologia palatina, V - 91
Scena erotica
"Curiosità"
(Da vaso greco)
25. La dolce Melìte
Melìte, tu lo sai? Hai gli occhi di Era,
le mani di Atena, il seno di Afrodite,
le caviglie di Teti. Beato chi ti guarda,
tre volte di più chi ti ascolta,
un semidio chi ti ama, un dio chi ti possiede.
Rufino, Antologia Palatina, V - 94
Scenes gréque érotique Louvres
26. Alcippe e la madre
Pazzo ero! Innamorato della giovane Alcippe.
Ah! un giorno l'ho convinta, ed è venuta con me
di nascosto, e nel letto furtivamente la possedevo.
Tremava il cuore ad entrambi,
Qualcuno poteva scoprirci, e vedere
il nostro enorme desiderio nascosto.
Questo il timore.
Ma, i nostri mormorii non sfuggirono alla madre
che entrando gridò: "Alcippe, basta!..
Ora tocca a me, metà per ciascuno!"
Marco Argentario, Antologia Palatina, V - 127
Afrodite Kalli-pigia
Afrodite dalle belle natiche
(Canova)
27. Non parlare, amami..
Gettiamo amore mio le vesti, ed accostiamoci,
il mio corpo nudo, il tuo corpo nudo, avvinghiati,
e niente sia fra mezzo a noi. La tua veste leggera
mi sembra come le mura di Semiramide.
Avviciniamoci l'uno all'altra, il petto e le labbra.
Su tutto poi, regni il silenzio: non mi piace
il parlare indecente.
Paolo Silenziario, Antologia Palatina, V - 252
Scena d'amore
(da vaso greco)
28. Non soffrire se mi possiede un altro
Giocavo un giorno con la stupenda Ermione,
che aveva, lei Signora di Pafo, una cintura
ricamata di fiori e una scritta in lettere d'oro:
"Amami, amami perdutamente, interamente,
infinitamente e.. non soffrire se vado con un altro".
Asclepiade, Antologia Palatina, V - 158
29. Ti faccio torto
Se ti faccio torto baciandoti,
se pensi che i miei baci siano una violenza..
puniscimi con la stessa violenza..
vendicati..
dammi anche tu un bacio.
Stratone, Antologia Palatina, XII - 188
30. Il bacio è nettare
Xenofila mi ha dato un bacio questa sera.
Ah! le labbra erano umide. Quel bacio era nettare.
La bocca stillava miele! E mi ha ubriacato
quel bacio. A lunghi sorsi ho bevuto l'amore.
Bellezza e armonia dell'arte greca
modernamente rivisitata
31. Tra amarezza e rammarico
Ma guarda, Difilo, quante belle
incantevoli ragazze vestite di porpora
che non possiamo raggiungere.
Come fichi/e maturi/e in cima ad ardue rocce,
se le mangiano i corvi, Difilo, i corvi
e gli avvoltoi se le mangiano.
Stratone, Antologia Palatina, XII - 185
32. Vecchiaia che avanza
Già i miei capelli sono bianchi sopra le tempie,
in mezzo alle cosce il favo mi penzola inerte.
Il pendente non serve a niente.
La squallida vecchiaia mi invade.
Ahimè! So come fare l'amore,
ma non ne sono più capace.
Stratone, Antologia Palatina, XII - 240
Stupenda
Nike di Samotracia
Bellezza e armonia dell'arte greca
(scultura alessandrina)
33. Prima di tutto, Afrodite
Ròdope, donna altera,
Tu che nella tua giovinezza
non hai voluto cedere
agli attacchi di Cìpride,
ora, deposto il tuo regale cipiglio,
mi apri le braccia, ti sfilacci il peplo
e mi accogli con dolcezza nel tuo letto.
Adesso, fusi in unico amplesso,
in catene io giaccio,
senza rimpianti
per la libertà perduta.
Così, anime e corpi dei mortali
sono travolti nel gorgo dell'Amore.
Antologia Palatina V - 249
34. Ultima esitazione (n. 2)
Krysilla, perché stai lì, a capo chino
fissando la terra, mentre in punta di dita
sfioccoli la cintura?
Lontana da Afrodite vive il pudore.
E se muta hai la lingua,
con uno sguardo indica almeno
il tuo assenso a Cìpride.
Antologia Palatina, V - 253
35. Hai tutto Melìta
Melita, sei splendida! Hai le pupille di Hera,
le caviglie di Tétide, le mani di Atena,
i seni? .. di Afrodite.
Chi ti guarda è felice,
felice tre volte chi ti ascolta,
semidio chi ti bacia.
Chi ti possiede?
… un Dio!..
Dioscòride, Antologia Palatina, V - 94
Venere
(Botticelli)
36. Vergine al bagno
T'ho vista, dolce Vergine, al bagno..
Tutta biancore di carni.
Con una mano umettavi
gli aurei capezzoli alle mammelle.
Ti palpitavano le anche ricurve
fluttuando i tuoi globi
più tremuli delle onde,
mentre con l'altra palma distesa
coprivi, non tutto,
ma solo per quanto potevi
il turgido, inquietante, "Euròta".
Rufino, Antologia Palatina, V - 60
Il bacio
(Rodin)
37. Il bacio
Dolce è il bacio di Corinna, se giunge sull'orlo del labbro.
Dolce, se sfiora appena il colmo della bocca
Ma, non sull'orlo del labbro depone i suoi baci..
Ella attira e succhia tutta l'anima fino alle unghie.
Rufino, Antologia Palatina, V - 14
38. Il bacio
Una ragazza mi ha dato un bacio di sera.
Era buio. Aveva le labbra umide. Era nettare
quel bacio (la bocca stillava nettare)
e mi ha ubriacato, il bacio.
A lunghi sorsi ho bevuto l'amore
Agazia Scolastico, Antologia Palatina, V - 305
39. Presentimento
Quant'è soave, amici miei, il sorriso di Laide,
quanto sono soavi le lacrime che versa
nel dolce moto degli occhi. Ieri piangeva senza motivo,
appoggiando la lungo la testa china sulla mia spalla.
Piangeva, e io la baciai, e come da una sorgente fresca
le lacrime si riversavano sulle bocche accostate.
"Perché piangi?" le chiesi. E lei così mi rispose:
"Temo che tu mi abbandoni. Siete tutti spergiuri.
Paolo Silenziario, Antologia Palatina, V - 250
40. La risposta
Piangi, Lisídice mia cara, mi dici parole toccanti,
mi guardi languida, mi sei sempre addosso,
mi baci senza respiro. Questo è amore, ne sono certo.
Ma.. quando ti dico "eccomi", tu resti immobile.
Allora, in te, non vedo più niente..
Agazia Scolastico, Antologia Palatina, V - 306
Lucerna itifallica
41. Il leccone (seconda versione)
Demonatte, non stare a guardar sempre fra le gambe.
Stai fermo con la lingua.
Lo sai che i peli di carciofo pungono.
Vivi in mollezze, ti stendi su letti di rose,
ti nutri fra le cosce. Ma non ti stanchi mai?
Nikarko, Antologia Palatina, XI - 329
Ἀφροδίτη Καλλίπυγος
(Aphrodite Kallipygos),
ossia "Afrodite dalle belle (kalòs) natiche (pygos)",
Venere Callipìgia
(Venere dalle belle natiche)
42. Adesso ti paga lei..
La bella vecchia.. sì, bella! L'hai vista da giovane?
Allora chiedeva molto. Ora ti paga lei se la monti.
Troverai che è una artista. Se poi la fai bere,
scoprirai ancora quanto è brava e l'avrai docile
ad ogni tuo capriccio.
Tracanna tre, quattro bicchieri buoni e allora
a tuo piacimento tutto si inverte.
Tu di sotto e lei di sopra.
Nikarko, Antologia Palatina, XI - 73
Ovidio
Ars Amatoria
43. Pensaci Automedonte ..
E' già tutto pronto.
Adesso mandiamo a chiamarne qualcuna.
Sì, fai presto, chiama Letòide, dille che faccia presto.
No! aspetta. Se viene che faccio?
Ora è molle più di una lattuga.
Da solido e dritto che era vissuto,
ora giace morto e sepolto fra le cosce.
Certo di me riderà.
Come posso navigare senza arnesi
dove posso andare se il remo e floscio?
Automedonte, Antologia Palatina, XI - 29
Bi-Fallo
scultoreo pendente
44. La bella danzatrice
La bella danzatrice venuta dall'India,
io l'adoro, non perché da piccola
apprese a muovere le membra in modo procace,
ma perché sa ballare anche attorno a un logoro fusto
e non schifa le bucce rugose.
Adoro come linguaggia, titilla e smuove!
Ma se dimena le cosce,
fa svegliare un morto dalla tomba.
Automedonte, Antologia Palatina, V - 129
Apollo
(Prassitele)
45. Tacere è bello
Petto con petto, i miei capezzoli sulle sue mammelle,
le mie labbra incollate alle sue dolci labbra,
la mia pelle unita alla pelle di Antigone.
Il resto taccio. Solo la lucerna fu testimone del fatto.
Marco Argentario, Antologia Palatina, V - 128
Il candelabro di Priapo
46. Maga d'amore
Ah, Melissia, maga d'amore, ballerina d'oriente.
Ti muovi e danzi con figure lascive
fino alla punta delle dita. Tu mi streghi,
perché in tutto ci metti il sentimento, l'amore.
E agiti le tenere mani in questa o in quell'altra maniera,
e ti dai da fare tenace e dolce attorno
a un tronco ormai collassato.
Non ti tieni lontana dalle rughe della vecchiaia,
e baci, graffi, solleciti, riprovi, mi abbracci, mi baci,
e quando infine muovi le gambe, allora
riporti su la clava dal regno dei morti.
Automedonte , Antologia Palatina, V - 129
47. Con chi conviene far l'amore?
Penso e rifletto con chi conviene fare l'amore?
Per strada ti lamenti delle prostitute
professioniste del sesso, ma avide di denaro.
Se ti ritrovi a letto con una vergine,
arrivi al matrimonio legale,
se non vuoi scontare la pena che tocca ai seduttori.
Risvegliare senza piacere l'amore per tua moglie?
Trascinato a compiere il tuo dovere coniugale?
Minestra riscaldata!
I letti adulteri? Ma, quelli sono da escludere,
e con essi vada la passione per i ragazzi.
La vedova allegra? Si attacca a un uomo qualunque
e si comporta da donna esperta in tutto e per tutto.
La vedova saggia? Ha appena finito di fare l'amore
ed è subito presa da un sano rimorso, e si pente
di quello che ha fatto. Raccoglie i resti del suo pudore
e corre via annunciando la fine del rapporto.
E allora? La serva?
Ma, se fai l'amore con la tua serva,
tu hai accettato a priori di diventare
schiavo-di-una-schiava.
E se vai con quella di un altro?
La legge ti appioppa l'infamia,
ed è reato contro la roba d'altri.
A tutto questo?
A tutto questo .. ha scampato Diogene,
il filosofo, che con la sua stessa mano
si è goduto da solo l'Imeneo,
senza bisogno di Laide.
Ha fatto l'amore da solo.
Con la persona che amava di più.
Candelabro
Scultura priapea
apotropaica itifallica
Baluardo contro la jettatura
Postilla: Fallo come oggetto apotropaico
Le ville romane (vedi reperti archeologici di Pompei ed Ercolano) erano di frequente ornate di falli d'oro, d'argento, di corallo, di bronzo, di legno, in forma di statuette o come porta lucerne (vedi scultura sopra riportata).
Uomini donne, bambini portavano addosso amuleti a forma di fallo come portafortuna e difesa contro il malocchio. Molti poeti romani, fra cui Marziale, Orazio, Virgilio (vedi: --> Catalepton virgiliano) e ancora Tibullo e Ovidio (vedi: Ars Amatoria) dedicarono molte poesie ai cosiddetti "Carmina priapaea".
Dulcis in fundo
LEDA e… il Cigno
Goustave Courbet
"L'origine dell'Universo"
Paris Musée du Louvre
ù
L'originale
Plaisir d'Amour
Autoerotismo di classe
(Ditus lascivus)
JAPAN - MATSURA
Fertility Festival
Strumento di lavoro per donne libere
JAPAN
SHINTO e MATSURI
"Famosissimi sono i festeggiamenti (Matsuri) che hanno luogo ogni anno il 15 marzo nel sacrario Shinto di Takata nelle campagne vicino a Nagoya, nel corso dei quali vengono portati in processione tra le risaie dei sacri Falli eretti di legno di monumentali proporzioni e minuzioso realismo, nonché stendardi con vulve "sante" a colori, tra corone di cartigli benedetti. Al termine della sacra funzione ha luogo un casereccio lancio di crocchettoni in riso battuto (mochi) alla folla festante".
Riportato da: Fosco Maraini, Ore giapponesi, Corbaccio Editore, IV edizione, 2006
MATSURi
Japan Festival
1. Japan Fertility Festival
2. Japan: Fertility Festival
3. Matsura Penis Festival
Poesie (e foto) scelte da Gino Carbonaro
4. Matsura 2016 Penis Festival
5. Japan: Matsuri Penis Festival
Japanese erotic design
--> Leggi anche <--
"Se il nudo è peccato"
https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=378756633340005935#editor/target=post;postID=5575021698933736650;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=6;src=link
Oppure
"Fico: l'albero sacro alle donne!"
http://ginocarbonaro.blogspot.it/2011/04/il-fico-e-le-donne.html
Tornando alla Grecia
Efebo greco
Delikatessen:
Colta in flagrante?
- Sorpresa in Fallo,
- con l'amico di-letto! (Carbonaro!)
Esortazione:
- Tieni duro, cazzo!
- Non mollare, coglione! (Carbonaro!)
Genitali?
- Sono mezzi di Comunicazione totale! (Carbonaro!)
Reazione fulminea?
- Non mi rompere i .. polmoni ! (Carbonaro!)
In mare, un avviso?
- Tonni .. state attenti alle Tonne! (Carbonaro!)
La monaca racconta?
- Era Messa.. sull'altare ! (Carbonaro!)
Genitali
- Strumenti di comunicazione totale!
Ancient India Sexuality
David Hamilton Photo 1977
Considerazioni
Gli uomini negri sono lenti
e lunghi come la fame,
e per rizzarli
ci vuole l'ira di Dio,
ma poi..
stan dentro all'infinito.
Per questo le bianche li vogliono.
Perché i bianchi son troppo lesti.
Devono sbrigarsi in fretta.
Hanno da fare.
Devono fare l'America grande!
Da "Il ritorno del coniglio"