2019/09/26

ELOGIO DEL SORRISO



Elogio del sorriso
Importanza del sorriso
Viva il sorriso
Il sorriso fa buon sangue




Il viso è lo specchio dell’anima. Tristezza, dolore, angoscia,
paura, simpatia, soddisfazione, piacere di stare insieme si
possono leggere sul viso degli uomini. Fra tutte le espressioni
del viso, il pianto e il sorriso sono i più significativi.
Il primo esprime disagio, sofferenza, dolore, il secondo
 esprime la gioia di vivere.
   
Se nessuno ama stare accanto a chi ha una faccia da funerale,
dice il vero il proverbio cinese che recita: “Se non sai sorridere
 non aprire un negozio”. Come dire, se non sai sorridere, non
 puoi instaurare un rapporto positivo con gli altri. E tutta la
vita è un continuo rapportarsi con gli altri.

Il sorriso è ammaliante. Misterioso. Anche perché non si riesce a
 coglierne l’essenza. Magico ancora perché innesca forte empatia

fra persone che in uno scambio di sorrisi sono portati a sentirsi
 a proprio agio. Per questo si elogia una bella ragazza o un bel
giovanotto dal sorriso smagliante. Giovinezza che nel sorriso
 gioisce e reclama la primavera della vita.

Il sorriso è segnato da una particolare postura delle labbra e
delle guance, ma in realtà è rivelato da ciò che esprimono gli
 occhi che si illuminano per comunicare un messaggio gentile,
 una disponibilità, un possibile rapporto all’insegna della lealtà
, della sincerità, della amicizia. Ed è proprio un sorriso amabile
 quello che allenta i meccanismi di difesa delle persone.

    Il proverbio cinese registra, dunque, una fondamentale verità
 dei rapporti umani. Se due persone non si accettano, l’espressione
 dei loro occhi sarà dura, fredda, tale da rivelare sentimenti di ostilità dichiarata, riuscendo a trasmettere il senso di un disprezzo, di una ostilità dichiarata.

  In psicologia, il sorriso viene considerato un meccanismo “propriocettivo” che fa parte del DNA, dunque dell’iniziale programma umano per esprimere gioia e benessere. Tanto si rileva nel bambino a pochi mesi dalla nascita. Sorriso come espressione di gioia di vivere e di amore nei confronti dei genitori, e di ciò che lo circonda. E tutti accolgono il candore di quel sorriso con altrettanta gioia- che-ricambia-gioia, e rinfranca lo spirito.

“Il sorriso fa buon sangue”, recita un proverbio nostrano. Il sorriso è termometro che misura stato d’animo e carattere di una persona, ma è anche termostato che modifica in meglio lo stato d’animo delle persone.

Si incontra un amico che ci chiede: “Come stai?” E, noi col sorriso sulle labbra rispondiamo: “Bene, grazie, e tu?”. Quella esternazione naturale e quel sorriso d’obbligo aprono il rapporto, lo suggellano, lo pongono su un letto di piume, mentre lo spirito sprigiona una carica gioiosa.

Necessario sorridere soprattutto negli uffici. Nei luoghi dove i rapporti umani sono intensi. L’impiegato che cerca gli occhi del cliente appena entrato nel negozio accogliendolo con un sorriso, la cassiera che nel registrare la spesa regala un sorriso al cliente, esprimono comportamenti che sono indice di rispetto, di gentilezza, di professionalità.

 Un antico proverbio recita: “Sorridi e la vita ti sorriderà. Piangi e piangi solo”.

                                            Gino Carbonaro





2019/08/28

GoDoT Teatro di Bonaccorso Bisegna




Una realtà culturale


GoDoT a Teatro Greco

di Gino Carbonaro

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Il Teatro di Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso
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     Vivo a Ragusa da svariati decenni e ho registrato che questa provincia è fortemente cresciuta culturalmente.
Teatro, musica, danza, pittura, conferenze e quant’altro, attività culturali di primissimo rilievo, che rendono questa Città una delle più vivibili fra le province italiane.

     Attività, dinamicità, cultura che arricchiscono i cittadini e nel periodo estivo dando un contributo non secondario al turismo. Un punto di rilievo, vero fiore all’occhiello di questa Ragusa (come tu ben scrivi) è il lavoro instancabile e l’impegno speso da Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso nella attività teatrale di questa Città. Punto di forza per questo 2019 la realizzazione della Medea di Euripide, Edipo Re di Sofocle, Pluto di Aristofane. Due tragedie e una Commedia greca proposte al Castello di Donnafugata, gioiello architettonico di questa Città.

     Incredibile il fatto che tutti gli spettacoli hanno fatto registrare “sold out” ed era non facile poter prenotare. Fa piacere notare che il pubblico di oggi si apre anche a Ragusa e con grande interesse al Teatro greco. Stupenda la realizzazione degli spettacoli realizzata dalla regia di Vittorio Bonaccorso ed eccezionale la performance degli attori che fanno parte dello staff Bonaccorso-Bisegna. Sono eventi che lasciano il segno e nobilitano questa Città.

       Interessante sarebbe prendere coscienza che eventi di tale portata fossero sempre più sostenuti dalla Amministrazione pubblica. Il Teatro è entrato a far parte della nostra cultura così come è stato per i Greci già cinque secoli prima di Cristo. Realtà culturale. Ma, già allora il Teatro e la sua cavea era evento e struttura gestiti bilateralmente dalla amministrazione ateniese e dai tragici del tempo. 

La cultura in tutta la sua più profonda espressione appartiene a tutti. Auguri e complimenti a Vittorio, Federica e a tutti gli eccezionali attori che hanno dato lustro a questa Città.

                               Gino Carbonaro estate 2019

2019/08/24

INSULINA: calcolo delle CALORIE


Considerazioni di un diabetico

Difficolta nel calcolare 
la quantità di insulina da introiettare 

DIABETE INSULINA
CALORIE RAPPORTI

di Gino Carbonaro

     Nel diabete di Tipo 1 (che esclude la metformina) la difficoltà per il diabetico è la quantificazione dell’insulina giornaliera (rapida e lenta).
    La prima cosa che solitamente prescrive il diabetologo è la quantità di insulina da ineittare. 
       Suggerirà ancora di consumare una mela o qualcos'altro a mezza mattina e nel pomeriggio. 
         Il Diabetico ubbidiente si attiva, ma..? Qualcosa non torna.
Al controllo glicemico casalingo la glicemia può essere ritrovata alta (oltre 222), oppure bassa (meno di 80) al punto da far registrare una dannosa ipoglicemia.
       Dove il problema? Quale è la causa?

Causa?  

      L’errore secondo me è quello di mettere i buoi davanti al carro. Non si può quantificare l’insulina senza sapere (a priori) la quantità di calorie che saranno introiettate. Perché? L’insulina (che serve per bruciare una quantità di calorie) non si può fare alla cieca. 

        Fissato il concetto che il carro (insulina) deve stare dietro ai buoi (calorie che saranno introiettate) (anche se l’insulina si deve fare 15 minuti prima di mangiare), fissato il concetto, dicevamo, bisogna sapere che:

  • 130 gr.  di spaghetti (cotti)      sono 150 calorie  
  •  150 gr  di lenticchie cotte                   70 “ 
  •  200 gr. di broccoli  cotti     50
  •   30 gr.  di ricotta                          “ 35     “
  •     5 gr.  di formaggio                          24 “
  •   73 gr. di carciofo                                40
  •  300 gr. di spinaci                                50
  • 100 gr.  di insalata                        “ 50     “
  •  50  gr. di pane                                   100 “
  •   12  gr. di olio di oliva                         100 “
  •   10  gr. di noci                                    60 “

  •   10  gr di mandorle                            31 “
  •  100  gr di uva                                   120 “
  •  100   gr di arancia                            120      
  •    10 gr. di prosciutto                            40

  •   Focaccia        (??)         da 100 a 300

  •   PIZZA (!!!)    ? fino a      1000 calorie

Per chiudere? 

Calcolate le calorie, si può fissare il concetto che per ogni
50 calorie è necessaria 1 (una) unità di insulina.
Ma, anche qui la variabile! Perché è possibile che per qualche diabetico il rapporto possa variare, per esempio 

1 (una) unità di insulina per ogni 60 calorie (+ o -)   

Una cena o un pranzo non dovrebbero superare le 400/500 calorie, dunque dovrebbero essere calcolate 8/10 unità di insulina.

MA, ATTENZIONE!

Va calcolata la insulina lenta che il diabetico ha dentro di sé e può avere la durata di 24 ore.

Non tenere conto della insulina lenta introiettata,
il diabetico può andare in ipoglicemia.

AUGURI



Gino Carbonaro

2019/07/22

Marco D'Avola: i suoi sessant'anni


Risultati immagini per Marco D'Avola
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I SESSANT’ANNI DI MARCO D’AVOLA



Vita e Musica



Riconoscimento ad una luminosa carriera
Omaggio al grande Musicista

     La vita? È un viaggio. Una scoperta. Una scommessa. Un programma. Un’opera d’arte. La vita è tutto. È qualcosa che può essere accompagnato da modestia, capacità, impegno, passione e mille altre doti. La vita è una traccia, una impronta che ognuno di noi lascia del suo passaggio su questa Terra. E anche un dono che noi facciamo ai nostri simili, ai nostri conterranei. Chiaramente le tracce del nostro passaggio sono diverse. C’è, fra i tanti, chi vive per vivere, e c’è chi lascerà una forte “eredità di affetti”. Ed è il caso di Marco D’Avola, già insigne avvocato, ora Procuratore onorario della Procura di Catania, da sempre pianista, organista, compositore, musicologo che ha tenuto concerti in tutte le parti del mondo. Personalità poliedrica, che ha dato molto alla sua Città, se la Fjlarmonya Opolska e la Fjlarmonya Olsztinya, orchestre sinfoniche  polacche hanno interpretato un suo “Requiem”, e ancora il suo “Magnificat” eseguito per il Mozart Festival di Tokyo con la Shinguya Philarmonic Orchestra. Il M° Marco D’Avola, attualmente membro membro del “Royal College of Organists” di Londra, tiene concerti in tutto il mondo, mentre sue composizioni sono state trasmesse dalla RAI, da Radio Vaticana,  e da Radio e televisioni tedesche, francesi, spagnole, polacche, rumene e statunitensi. Da un quarto di secolo, inoltre, Ragusa ospita lo storico “Festival Organistico Città di Ragusa”. 

     Chi produce e dà disinteressatamente tanto a questa Terra non può restare “vox clamans in deserto”. Corre l’obbligo a ognuno di noi, dire “bravo” e “grazie” al Maestro D’Avola per questo suo nobile lavoro e contributo dato alla cultura mondiale.

     Tanto è accaduto venerdì, 19 luglio 2019 quando il Centro Studi “Feliciano Rossitto”  e il suo presidente  on. Giorgio Chessari e ancora, la Città di Ragusa, rappresentata dal suo Sindaco avv. Giuseppe Cassì, hanno ritenuto di festeggiare il sessantesimo anniversario del M° Marco D’Avola, proprio per sottolineare che la sua Città riconosce i meriti di questo grande musicista e uomo di cultura  e perciò lo ringrazia pubblicamente.

     Di fatto con questo “Omaggio” a un grande musicista,  la Città di Ragusa e il “Centro Studi Feliciano Rossitto” fissano il concetto che il M° Marco D’Avola è una eccellenza nel campo della musica e della cultura.

    La presentazione è stata aperta con le approfondite analisi del sacerdote pianista, organista, musicologo e storico dell’arte Carmelo Mezzasalma, che si è soffermato sui codici musicali, sulla originalità delle composizioni per “organo, ottoni e percussioni e sulla importanza del  lavoro svolto dal M° Marco D’Avola.

     Subito dopo gli ascoltatori presenti alla cerimonia, in un Auditorium gremito da amici e appassionati, hanno potuto ascoltare uno straordinario concerto tenuto dalle “Fanfare Ensemble”, gruppo di ottoni, percussioni e organo diretto dal M° Salvatore Di Stefano “ del Conservatorio di Catania e tutti hanno potuto apprezzare le composizioni del M° D’Avola, la finissima direzione del gruppo musicale, la potenza espressiva della prima tromba Carmelo Fede e del percussionista Giovanni Caruso, senza con ciò togliere i meriti a tutti gli interpreti che gestivano Corni, Tromboni, Tube, Trombone basso ed Eufonio. Serata da incanto ascoltare il “Concerto opus 32 n.2 “Excelsus super omnes” e la Messa da "Requiem opus 17". Un trionfo. Una serata indimenticabile. Una ovazione incredibile. Un atto dovuto riconoscere i grandi di questa nostra Terra. Apprezzabile l'iniziativa del Centro studi "Feliciano Rossitto".  

                                                     Gino Carbonaro