STORIA DI ITALO
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Questa è la storia di un cane chiamato Italo, il cane-cicerone che da anni era una celebrità a Scicli. Da dove sbuca fuori Italo? Questo meticcio dal color miele arriva a Scicli all'improvviso. Qualcuno dice rimasto solo dopo la morte del suo anziano padrone, qualcun altro immagina perché abbandonato da un clochard. Ma Italo non ha mai voluto raccontare a nessuno la sua storia. Sceglie la via Mormina Penna come sua nuova dimora perché lì è sicuro di poter mangiare, davanti a una pizzeria.
Poi inizia a «frequentare messa», a San Giovanni. Il parroco si arrabbia, giustamente: può un cane entrare in chiesa? E mette fuori un cartello: "E' vietato ai cani entrare". Italo finge di essere analfabeta e va a messa lo stesso. Passa qualche tempo e impara i tour delle visite guidate. Inizia a precedere i turisti, a instradarli. Il cane entra definitivamente nell'immaginario popolare in occasione del funerale di un giovane morto in un incidente stradale. La notte precedente il funerale fa la veglia davanti alla chiesa e il giorno dopo, tra lo stupore di tutti, apre il corteo funebre davanti alla bara.
Chi è Italo? Cosa è Italo? La reincarnazione di qualcuno che ha amato Scicli, risponde il popolo. Presidia il centro storico Unesco, insegue le auto in transito nella zona a traffico limitato, abbaia. La domenica va a messa. Partecipa a funerali, matrimoni, feste religiose. Va a salutare i bambini all'uscita di scuola e, in un memorabile fuori programma, entra in scena durante la festa delle Milizie, quando l'emiro Belcane apostrofa il Conte Ruggero: "Cane d'un cristiano". E lui lì sul palco.
Il sindaco, l'anno successivo è costretto a emettere ordinanza: durante la festa Italo deve essere tenuto al guinzaglio, non si sa mai conceda il bis...
"Motore, azione". Beppe Fiorello gira uno spot a Scicli e lui entra in scena da consumato attore. Sgattaiola per i corridoi di palazzo Spadaro e riesce a fare gli auguri a Piero Guccione, il giorno del suo 75esimo. Fantasie?
Tutto documentato, fotografato, filmato.
Una nobildonna infine spende 2 mila euro per far realizzare la statuina del presepe in cui a Natale Italo ha fatto la sua apparizione. Accanto al bue, all'asinello, al bambin Gesù. A ricordare la lezione di Francesco d'Assisi. Ogni creatura loda l'esistenza di Dio. E non c'è gerarchia tra umani e animali. L'unico primato è l'umanità che ciascuno riesce a esprimere con la propria coscienza. Di essere animato.
Ieri se n'è andato, dopo una breve malattia e nonostante l'assistenza del veterinario in cui era stato ricoverato a furor di popolo. Nella sua cuccia è comparso un lumino, con un mazzolino di fiori e una tenera dedica di uno sconosciuto, uno dei mille e più sciclitani cui questo tenero cane resterà nel cuore.
Un piccolo monumento ricorderà Italo in un luogo pubblico, dove i suoi amici potranno portare un fiore e ricordarlo con affetto. Come si deve a un cane che tanto ha dato e tanto ha ricevuto.
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