Valzer
Il valzer
è una composizione in tempo ¾ o tempo ternario. Come ballo, il valzer fa la sua
apparizione in Austria nella seconda metà del Settecento. E’ all’inizio un
ballo popolare, gioioso, alternativo, che la musica colta fa suo, diventando già
a partire dai primi dell’Ottocento, il ballo per eccellenza della nobiltà del
tempo.
Da
Vienna, il valzer si diffonde in tutte le corti europee, dalla Francia (dove venne introdotto dalla regina Maria
Antonietta
d’Austria) alla
Russia, all'Inghilterra, ma anche in Italia.
Il
successo del valzer fu dovuto a vari motivi. Alla bellezza estetica della
danza, alla finezza, leggerezza, sensualità dei movimenti compositivi, che
privilegia "le tour à la gauche”, e ancora alla orecchiabilità del tema
musicale. Comunque, si trattava di principi che rispondevano agli ideali delle corti del
tempo, ma soprattutto al fatto che per la prima volta ai ballerini (potenza
della moda) era consentito ballare abbracciati.
Ma, il
valzer si affermò ancora grazie al contributo di una dinastia di compositori, soprattutto degli Strauss, definiti tuttora i “Re dei valzer” per la enorme quantità di
composizioni che riuscirono a consegnare alla storia.
Dal
momento in cui nasce, i valzer entreranno di diritto anche all’interno della
produzione operistica dell’Ottocento. Ricordiamo il Brindisi “Libiam nei lieti
calici” nel Rigoletto di Verdi; “La donna è mobile” sempre nel Rigoletto di
Giuseppe Verdi; il “Valzer” dal Balletto “Il Lago dei Cigni” di Pëtr Il'ič Čajkovskij. E possiamo ancora ricordare decine di compositori, da Haydn a Beethoven,
da Puccini (Vissi d’Arte, dall’opera “La Tosca”), a Franz Lear famoso compositore
del “Valzer delle Sirene” da “La vedova allegra”, al valzer “Sulle onde del Danubio” di Iosip Ivanovich, che fu scelto per la inaugurazione della Esposizione
Universale di Parigi del 1889. Lo stesso anno in cui fu inaugurata la Torre di
Eiffel.
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Col
tempo, però, sempre in Europa, ma soprattutto in Francia, il valzer diventò definitivamente
ballo popolare, interpretato da un antico strumento a fiato chiamato “Musette”.
Sulla base del valzer musette, esiste tuttora in Francia una ampia letteratura
musicale. Ma, va detto che quasi tutti i
grandi successi francesi da “Sous le ciel de Paris”, “A’ Paris”, a “La vie en rose” di Edith Piaf e Leuiguy,
sono composizioni a tempo di valzer.
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Ricordiamo
ancora che molte delle classiche canzoni napoletane, da Regginella a
Signorinella, da Marì Marì a “Parlami d’amore Mariu” e ancora tutte le ninne
nanne che le mamme cantano ai bambini per farli addormentare sono in tempo 6/8
(equivalente del ¾ del valzer) che simula il movimento ondeggiante e sensuale del
mare.
Un Programma
Valzer viennese
1. Sulle
onde del Danubio di Josip Iaconovich
2. Le
Sirene del ballo (da “la
vedova allegra) di Franz Lear
3. Brindisi
“Libiam nei lieti calici” (Traviata) di G.
Verdi
4. La
Donna è mobile (Rigoletto) di G. Verdi
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Romanze
5. Mattinata di R. Leoncavallo
6. Tu che m’hai rubato il cor (Paese dei sorrisi, 1926)
di Franz Lear
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7. Romagna
mia di Anonimo
8. Non ti
scordar di me di E. De
Curtis
9.
Dominò (Valzer Musette) di G.
Ferrari
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“La valse” francese
10.
Sous le ciel de Paris
11.
A’ Paris (1948) di F. Lemarque
10. La vie en rose
(1946) di Piaf- Louiguy
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Napoli in tempo ¾
11.
Regginella
12.
Signorinella
di N. Valente
13.
Parlami d’amore Mariù di G.A. Bixio
14. Come
pioveva
Gino Carbonaro