M° Giovanni Cultrera
Romantic Piano Recital
Teatro Garibaldi
Modica
Modica
10 aprile 2016
Prima di tutto i sentimenti. Sono commosso e felice per te, mio caro Gianni. Non ho mai visto il "Teatro Garibaldi" totalmente pieno. A tappo. 306 posti. SOLD OUT! E 30 sedie distribuite dagli organizzatori in platea, in aggiunta, per accontentare qualcuno dei tanti che sono rimasti fuori.
E non potevo immaginare che il maestro Orazio Baglieri, direttore del Coro Monteverdi di Modica, potesse aver trovato (e accettato) un posto in loggione.
E non potevo immaginare che il maestro Orazio Baglieri, direttore del Coro Monteverdi di Modica, potesse aver trovato (e accettato) un posto in loggione.
Successo inaudito, confermato dalle ovazioni del pubblico. Due ore meno venti di concerto trascorsi in un volo da un pubblico attentissimo, inchiodato alle poltrone.
Dal mio palco osservavo giù in platea l'avv. Titì Scucces, il patron del Teatro Donnafugata di Ibla (che ormai ti ha adottato "in pectore" come figlio) che era incantato, ad ogni tua nota, confermando dentro di lui che sei una persona speciale, un giovane "non comune": "Direttore artistico, oratore/ammaliatore, organizzatore di eventi musicali, Maestro-Didatta nelle nostre Università Musicali, storico della musica, concertista, scopritore di giovani talenti, delicato nei rapporti con le persone, grande ascoltatore, amico di tutti, sempre col sorriso sulle labbra, mai a parlare di se stesso e dei suoi successi". Queste le parole dell'avvocato Scucces. Ritratto della tua personalità.
In sintesi.
In sintesi.
E, questa completa, complessa, poliedrica, delicata compostezza della tua personalità, che tu porti addosso come un vestito d'altri tempi, con stile ed eleganza signorile, sempre accompagnata dal tuo dolce delicato sorriso,
era tutta lì, su questo palcoscenico del Teatro Garibaldi di Modica, quando ti accingevi a interpretare i grandi musicisti del passato.
era tutta lì, su questo palcoscenico del Teatro Garibaldi di Modica, quando ti accingevi a interpretare i grandi musicisti del passato.
E si è capito subito, in apertura, l’andamento del concerto. Il “la” è stato dato da Liszt. Struggente la interpretazione dei “Funerailles”. Qui, si è subito capito quale è il tuo rapporto con la musica: dominio della tastiera, conoscenza scrupolosissima dei brani... dominio del pubblico.
Questo eri tu: delicatezza, sicurezza, controllo, interpretazione, rispetto, assenza assoluta
di narcisismo e di esibizionismo.
Interpretavi con la sincerità, l'onestà e il candore del tuo cuore, per giungere al cuore degli ascoltatori.
E, lo stesso concerto è stato un viaggio … nel cuore
di un passato remoto.
Gianni Cultrera
in concerto
Questo eri tu: delicatezza, sicurezza, controllo, interpretazione, rispetto, assenza assoluta
di narcisismo e di esibizionismo.
Interpretavi con la sincerità, l'onestà e il candore del tuo cuore, per giungere al cuore degli ascoltatori.
E, lo stesso concerto è stato un viaggio … nel cuore
di un passato remoto.
Gianni Cultrera
in concerto
La musica? Sembrava provenire da un altro mondo
facendo vivere sensazioni nuove, che facevano vibrare le corde del nostro animo. Interpretazione quasi sempre “implosiva”, musica che bisognava non ascoltare, ma “auscultare”, per captare/cogliere il mistero di quei passaggi, di quei messaggi, e godere il tocco sicuro delle tue dita,
che davano vita a note di cristallo. Note-pure, note-gocce, cristalline come la tua anima di musicista, per esprimere quello che "per te" è la musica. Mistero. La musica che viene da un iperuraneo dove tu entri con timore e tremore, con rispetto sacrale, sacerdote-concertista, per officiare il rito di questa "umanità-divina" di cui è portatrice la musica. Anche per questo il tuo concerto è stato bellissimo e il risultato indimenticabile.
che davano vita a note di cristallo. Note-pure, note-gocce, cristalline come la tua anima di musicista, per esprimere quello che "per te" è la musica. Mistero. La musica che viene da un iperuraneo dove tu entri con timore e tremore, con rispetto sacrale, sacerdote-concertista, per officiare il rito di questa "umanità-divina" di cui è portatrice la musica. Anche per questo il tuo concerto è stato bellissimo e il risultato indimenticabile.
Ieri sera ti sei "nuovamente" laureato grande concertista (vedo la corona di alloro sulla tua testa), laureato con la "nobiltà" del tuo animo custodita nel tuo DNA.
Un abbraccio commosso.
E, tanti auguri di felicità. Un saluto a tua moglie, che ti ama (e come non potrebbe), ai tuoi genitori che sono fieri di te.
Un abbraccio commosso.
E, tanti auguri di felicità. Un saluto a tua moglie, che ti ama (e come non potrebbe), ai tuoi genitori che sono fieri di te.
Gino Carbonaro